Cosa sta succedendo a Valentino Rossi? Stefano Bergonzini intervista Luca Cadalora per Il Resto del Carlino
MODENA- C’è stato un periodo a cavallo tra la metà degli anni settanta e i primi novanta nei quali Modena era sinonimo di motociclismo. Walter Villa, “il reverendo” dominava le classi 250 e 350cc, Claudio Lusuardi era il re delle piccole 50cc, Tommy Lolli volava nel motocross con la sua Ancillotti, mentre Luca Cadalora era il pilota di punta dell’Italmoto nella 500, allora la regina del motomondiale, dopo aver vinto 3 mondiali nella 125 e 250. Anni nei quali Enzo Ferrari in persona telefonava ogni lunedì al Luca nazionale per complimentarsi per le sue vittorie. Dopo il ritiro di Cadalora, a fine anni novanta, nessuno è riuscito a portare avanti questa tradizione. Il motociclismo è uno sport costoso e pericoloso. Tuttavia per la sua grande professionalità Luca Cadalora ha avuto sempre grande considerazione nel paddock del motomondiale e fino al 2018 è stato il personal coach (l’uomo che da bordo pista osserva le traiettorie del pilota e ne corregge gli errori) di Valentino Rossi. Dopo il deludente debutto del 9 volte Campione del mondo domenica scorsa e alla vigilia della seconda gara di questa domenica, sempre in Qatar, abbiamo chiesto a lui lumi sulla crisi del “dottore”, che anche nella prima corsa con il nuovo team Petronas Yamaha sembra essere incappato negli stessi problemi degli ultimi anni.
"Valentino ha di nuovo il suo problema ricorrente, -spiega Cadalora- il surriscaldamento della gomma. Non so come mai, può dipendere anche dal fatto che usa un set-up della moto che si rivela pesare sulla gomma posteriore e sul rendimento. In Qatar faranno le loro valutazioni. Una cosa è certa, che il modo di guidare di Valentino con l’avantreno solidissimo oggi non paga più”.
Valentino ha lasciato il team ufficiale Yamaha e subito è sbocciato il suo ex compagno di squadra Vinales, sarà un caso? “Ho visto un Maverick Viñales sicuro di sé e consapevole dei suoi mezzi. Anche il fatto di sentirsi in un ruolo da pilota focale del team ufficiale, è una responsabilità che ha preso bene. Deve sentire che intorno a sé tutti lavorino per lui, ha più fiducia di prima”.
Ritornando a lei, perché ha deciso di interrompere la collaborazione con Valentino Rossi ?
“ Noi piloti siamo un po’ viziati ci piace fare le cose quando sentiamo domani ma spinta dentro. Ho deciso di prendere un momento di pausa perché volevo del tempo per me. Sono stati tre anni intensi e bellissimi. E' stata una esperienza fantastica con Vale. Un campione straordinario, non solo come pilota ma anche come persona. Questo mi ha permesso di durare addirittura tre anni una sorpresa sia per me che per lui. Siamo diventati amici e frequentando il suo box e i suoi vecchi meccanici australiani ho anche capito perché prendevo paga da Mick Doohan ai miei tempi. a. Non ci lasciamo ovviamente come persone. Fra di noi è nata una amicizia che spero rimanga per sempre, non solo da parte mia ma anche da parte sua”.
E adesso, come trascorre il suo tempo Luca Cadalora?
“In primo luogo in famiglia, ho quasi 58 anni, due figlie che stanno diventando grandi e molti hobby che ho dovuto trascurare a causa delle corse. La mia passione per le vecchie auto da rally che preparo personalmente. Ho una Subaru, due Mitsubishi Lancer e una Nissan Nismo. Comunque ho conservato il cappellino da coach. Non si sa mai che possa tornare buono”.